Podcast: Come programmare una collezione nel settore fashion

In questo episodio Matteo Lusvarghi, Senior Consultant di Plannet, esperto in ambito supply chain, con un focus sui progetti di pianificazione e schedulazione nel settore fashion, racconta come programmare una collezione nel settore fashion, tenendo conto di elementi come:

  • l'allocazione della capacità delle risorse

  • la gestione dei vincoli

  • le previsioni della domanda

  • la possibilità di tarare il piano di produzione in base agli effettivi fabbisogni con sistemi avanzati di pianificazione e schedulazione a capacità finita.


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AL: Ciao a tutti e benvenuti a #tipsfromconsultant, il Podcast di Plannet. Io sono Angelo La Malfa e oggi vi presento Matte Lusvarghi, Senior Consultant di Plannet. Matteo è in Plannet da ormai 13 anni ed è uno dei nostri esperti in ambito Supply Chain, con un focus sui progetti di pianificazione e schedulazione nel settore fashion. Grazie per essere qui con noi oggi, Matteo, come va?

ML: Tutto bene Angelo, grazie a te per avermi invitato.

AL: Bene, oggi con Matteo, parleremo di come programmare una collezione nel settore fashion ma prima di iniziare, vorrei chiederti una panoramica di quelle che possono essere le problematiche principali che tipicamente vengono affrontate nel settore fashion, relativamente alla gestione della Supply Chain, soprattutto in questo ultimo anno di pandemia.

ML: Si, diciamo che le necessità che i nostri clienti ci richiedono soprattutto in questo settore, sono quelle di poter allocare la capacità delle risorse (terzisti, conto lavoro, risorse interne ecc.), la possibilità di tenere sotto controllo eventuali vincoli, soprattutto per quanto riguarda vincoli di date di produzione, tenendo tutto sotto controllo. E, la gestione delle previsioni di vendita su quelli che possono essere i nuovi item della collezione o sugli item continuativi. Queste, sono le principali necessità ad oggi.

AL: Bene, grazie Matteo per questa breve introduzione. L’allocazione della capacità di risorse rappresenta uno dei temi chiave che vengono affrontati. A questo proposito, possiamo dire che uno degli aspetti da affrontare prima dell'inizio della stagione, è quello di capire come poter valutare l’utilizzo di capacità produttiva dei terzisti considerando un orizzonte di periodo medio-lungo. Vuoi dirci qualcosa su questo tema?

ML: si, in particolare questa è un’esigenza che nasce in questo settore perché ci sono dei contratti che si hanno con i terzisti, dove la capacità per la stagione è più o meno prestabilita. Diventa però importante avere uno strumento che permetta di gestire un modello di pianificazione sul quotidiano, ma allo stesso tempo un modello di pianificazione che gestisca una schedulazione a medio-lungo periodo, con la quale si può andare a definire la capacità necessaria per gestire il piano di produzione e di conseguenza dei terzisti. Questo permette, dove possibile, di poter eventualmente contrattare o ricontrattare per tempo con il terzista eventuali accordi di capacità già prestabiliti. Questo lo si fa con un modello di pianificazione ad hoc e con la possibilità di lanciare diversi scenari di programmazione con orizzonte di medio-lungo periodo.

AL: Molto bene, grazie. Un altro tema sentito in ambito pianificazione è quello relativo alla gestione dei vincoli e sul settore fashion, sappiamo che questo aspetto è particolarmente rilevante.

ML: Si, qua entriamo nel quotidiano e nella pianificazione di quel modello a cui accennavo prima che si lancia tutti i giorni e dove si vanno a definire e verificare quali possono essere i vincoli produttivi espressi in termini di date sugli ordini di produzione, quindi ad esempio: non è possibile iniziare un ordine di produzione prima di una determinata data perché manca l’approvazione dei materiali. Devo poter pianificazione quotidianamente e velocemente questi vincoli, in due modi: con un vincolo di produzione, con il quale il sistema non pianifica l’ordine prima di una certa data, oppure semplicemente con degli alert che avvisano in tempo sulle problematiche, in modo da poter agire internamente o direttamente con il terzista. Questi, diciamo, sono i vincoli più stringenti nel breve e nel medio periodo.

AL: Quindi, abbiamo visto l’allocazione di capacità delle risorse e la gestione dei vincoli. A questo punto ti chiedo, quali possono essere gli strumenti che i Responsabili della Pianificazione (Planning Manager) in ambito fashion possono utilizzare per rendere più efficiente questa gestione? Ad esempio, calcolare correttamente quante materie prime sono necessarie per la produzione oppure un altro esempio, come prevedere l’andamento delle stagioni future, per evitare di partire ogni stagione, sempre da un “punto zero”.

ML: Si, qui abbiamo a disposizione diversi strumenti. Uno fra tutti è la possibilità di creare e gestire delle previsioni su un item (fittizio) che noi chiamiamo planning bill che ci dà la possibilità di accorpare sotto questo item, diverse famiglie di prodotti diversi e fare previsioni su questa tipologia di item, una funzione molto utile soprattutto sui nuovi articoli sui quali non sempre si ha la possibilità di prevedere correttamente quanto si potrà vendere. Nello stesso tempo è possibile richiamare l’utilizzo di materie prime, solitamente infatti il purchasing (gestione degli acquisti) viene fatta sempre sul risultato del processo di schedulazione. Quindi, è possibile andare di pari passo nel processo di schedulazione andando a richiamare le materie prime esattamente nel momento in cui andrò a rilasciare gli ordini di produzione o gli ordini in conto lavoro verso il mio terzista. E, inoltre c’è la possibilità di fare delle valutazioni sull’evasione del mio ordine cliente, ovvero attraverso il sistema è possibile visualizzare e gestire gli ordini cliente che possono andare in ritardo e vedere, tramite l’analisi delle commesse, qual è il componente o la materia prima che mi causa il ritardo.

AL: Ottimo, sempre restando su questo tema della gestione della produzione, mi sembra di capire che sia possibile tarare i piani di produzione in maniera molto precisa, in base agli effettivi fabbisogni. È davvero così?

ML: Esatto, è proprio così perché tramite l’analisi dei fabbisogni un pianificatore può andare a individuare gli eventuali fabbisogni per i quali la proposta di produzione può essere rilasciata. Quindi, sapere che questa proposta di produzione è rilasciata per coprire un certo fabbisogno derivante da un ordine cliente ma allo stesso tempo per coprire il fabbisogno derivante dal forecast o addirittura da un fabbisogno derivante da politiche di lottizzazione. In questo modo, riesco a spacchettare il mio fabbisogno e capire che la quantità che sto lanciando in produzione mi serve per coprire differenti fabbisogni e avere quindi, anche una classificazione di questi fabbisogni per dare eventualmente priorità diverse.

AL: Bene, grazie. Siamo quasi arrivati alla fine di questo podcast di oggi e allora, la mia domanda finale per te oggi, alla luce di tutto quello che abbiamo detto e soprattutto di quello che abbiamo vissuto in questo ultimo anno, se dovessi dare un consiglio, il più importante, a un’azienda del settore fashion che ci chiede: “come posso migliorare, gestire meglio la mia supply chain?”. Cosa potremmo dire?

ML: Io direi che oggi, diventa sempre più fondamentale avere la possibilità di poter creare degli scenari di simulazione e farlo in tempi molto rapidi perché le condizioni intorno a noi cambiano molto velocemente e quindi dobbiamo essere in grado di adeguarci in modo molto veloce. E, poter addirittura simulare e “giocare” con il sistema e con gli applicativi per simulare quello che potrebbe essere un processo di pianificazione con le condizioni di contesto che cambiano (es. forecast, capacità del fornitore ecc.). Quindi, secondo me bisogna puntare sulla possibilità di avere uno strumento che permetta di lanciare scenari, simulare. Questa, direi che è la mia analisi.

AL: Bene, ottimo! Grazie mille Matteo per questa intervista di oggi e per i preziosi consigli che ci hai dato in questo podcast dedicato al fashion. Alla prossima.

ML: Grazie a te Angelo, è stato un piacere. A presto.
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