Podcast: La gestione per scenari nel settore ceramica.
In questo episodio Matteo Torelli, senior consultant e responsabile del pre-sales in Plannet, che ha collaborato a progetti in ambito supply chain per le più importanti aziende del settore ceramico in Italia, racconta le evoluzioni e i trend di questo settore, come la pianificazione e la schedulazione hanno accompagnato questi cambiamenti, con un focus sul tema della gestione per scenari.
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AL: Ciao a tutti e benvenuti a #tipsfromconsultant, il Podcast di Plannet. Io sono Angelo La Malfa e oggi vi presento Matteo Torelli, Senior Consultant e Responsabile del Pre-sales in Plannet. Matteo è nel gruppo dei Senior in Plannet, è infatti in azienda dal 2008, quindi 12 anni durante i quali ha acquisito una rilevante esperienza in ambito supply chain, per i progetti di pianificazione e schedulazione, soprattutto nell’ambito del settore della Ceramica, collaborando a progetti per le più importanti aziende del settore in Italia. Ciao Matteo, grazie della disponibilità e per essere qui con noi oggi, come va?
MT: Tutto bene, sempre un po' di corsa.
AL: oggi con Matteo, parleremo di Ceramica, delle evoluzioni e dei trend di questo settore, e di pianificazione e schedulazione con un focus sul tema della gestione per scenari, un argomento molto interessante, soprattutto alla luce di quanto abbiamo visto e vissuto in questo ultimo anno, a causa della pandemia. Bene Matteo, dopo questa brevissima introduzione ti faccio subito una prima domanda che può aiutarci a inquadrare meglio i temi principali che andremo a trattare oggi. Sulla base della tua esperienza e chiaramente dell’esperienza con i clienti di Plannet, quali sono state le evoluzioni principali della Ceramica negli ultimi anni e i trend che si stanno vivendo in questo momento nel settore?
MT: Ormai noi viviamo il settore da 10 anni e abbiamo vissuto in prima persona alcuni cambiamenti che hanno caratterizzato i processi produttivi del mondo ceramico. Dieci anni fa i lotti minimi di produzione erano molto più grandi e i tempi di setup molto più lunghi, poi sono state introdotte diverse innovazioni tecnologiche, le rotocolor sono pressochè sparite, sono arrivate le linee continue, l’avvento delle grandi lastre, i lotti minimi di produzione si sono ridotti anche di 1/3...tutte innovazioni che sono state configurate e gestite in Compass utilizzando le potenzialità già presenti a sistema. Se confronto com’è cambiata la configurazione di Compass in dieci anni noto alcuni similitudini tra i nostri clienti:
grazie all’introduzione delle grandi lastre, le aziende fanno ora stock sul semilavorato grezzo invece che sul prodotto finito e decidono all’ultimo la destinazione di un determinato grezzo
gli impianti di produzione, anche a seguito dell’ondata Industry 4.0, sono diventati molto più smart e interconnessi; di conseguenza Compass è in grado di inviare i piani di produzione direttamente ai sistemi di fabbrica e di ricevere, in tempo reale, lo stato d’avanzamento degli ordini di produzione
laddove l’organizzazione della produzione lo consente, si è passati da una produzione Make-To-Stock ad una produzione praticamente Make-To-Order
il customer service oggi richiede informazioni molto più precise sulla disponibilità dei materiali; in tal senso, Compass, in coordinamento con gli altri sistemi di fabbrica, fornisce automaticamente una visibilità molto dettagliata delle date di prevista consegna di ciascuna riga cliente
AL: Benissimo, grazie Matteo. È chiaro che le evoluzioni nel settore della Ceramica hanno portato le aziende a scegliere soluzioni software tecnologiche in grado di supportare questi cambiamenti, e sappiamo che per anni il tema della pianificazione e schedulazione nel settore della ceramica è stato in qualche modo sottovalutato. Perché poi, a un certo punto, si è arrivati finalmente a introdurre sistemi di pianificazione e schedulazione?
MT: L’utilizzo di un sistema di pianificazione e schedulazione della produzione è stato per anni sottovalutato in ceramica. Poi, il continuo incremento delle referenze a catalogo e la crescente complessità delle tecnologie produttive, hanno incentivato l’introduzione di sistemi capaci di farsi carico di parte del problema. In tal senso, un sistema come Compass è in grado di supportare la pianificazione in diversi aspetti, sia nell’operatività quotidiana che nelle scelte strategiche di più lungo orizzonte. Banalmente, Compass sgrava la pianificazione di moltissime attività a zero valore aggiunto come la preparazione di report e la distribuzione dei piani di produzione sia ai vari referenti di processo che ai vari sistemi connessi (MES, WMS, ERP). Ma soprattutto, da un punto di vista strategico, Compass consente di modellizzare l’intero processo produttivo e di fornire in pochi secondi un piano di produzione coerente con le risorse disponibili, i principali vincoli produttivi e le date di richiesta consegna degli ordini cliente; in questo modo, la capacità simulativa di chi pianifica diventa molto più potente ed è facilmente valutabile l’influenza delle principali leve gestionali sul livello di servizio offerto. Inoltre il 2020 è stato l’anno 0 del Plan Cost Optimiser di Compass e crediamo fortemente che questa modulo possa rappresentare una spinta innovativa verso la pianificazione strategica anche in Ceramica.
AL: Ottimo, ci hai introdotto il tema della gestione per scenari. Quale pensi possa essere l’impatto su un settore dai processi cosiddetti “energivori” come la ceramica?
MT: In processi particolarmente energivori come la ceramica, ritengo che sia fondamentale simulare l’impatto delle principali scelte strategiche sul costo totale del piano di produzione. Veniamo da un anno, il 2020, in cui uno strumento come il PCO (così chiamiamo questo nostro nuovo modulo) sarebbe stato molto utile nel valutare l’impatto sul costo totale di produzione di alcune scelte fondamentali come la riduzione o l’incremento di uno quota percentuale delle vendite di un determinato mercato, l’introduzione o la dismissione di nuove linee di produzione, la possibilità di produrre uno stesso formato/serie in diversi stabilimenti anche di nazioni diverse, il cambiamento delle turnazioni degli operatori impiegati, le restrizioni nelle spedizioni, ecc. Da questo punto di vista, il PCO rappresenta una rivoluzione nei software di pianificazione in quanto introduce una dimensione, quella del costo che non viene normalmente considerata da strumenti di questo tipo. Immaginiamo l’effetto che farebbe giustificare alcune scelte strategiche con una significativa riduzione di costo piuttosto che con indicatori indiretti, ritengo che la platea che deve prendere queste decisioni sia molto sensibile ai costi.
AL: Bene. A questo punto ti pongo una domanda un po’ “autoreferenziale” ma in realtà utile anche a tutti gli ascoltatori per spiegare la particolarità del settore Ceramico e delle aziende che ne fanno parte e con le quali ci confrontiamo quotidianamente. Perché Compass10 è, ad oggi, il sistema di pianificazione e schedulazione a capacità finita più diffuso nel settore ceramico?
MT: Compass non è un sistema verticale per il mondo ceramico ma nonostante questo siamo riusciti a riconoscere similitudini con altri settori industriali che hanno consentito di sviluppare funzionalità trasversali a diversi settori. Ne cito una per tutte: la gestione dei gruppi di lottizzazione, ovvero politiche di pianificazione (come lotti minimi e giorni di copertura) gestite non per singolo articolo ma per aggregato di articoli accumunati da un una dimensione comune. E questa forza è sempre stato un punto di forza che si ha riconosciuto il mercato. La competenza sviluppata in diversi settori ci ha consentito di calarci velocemente nel mondo ceramico e di comprendere in breve tempo le dinamiche di un settore così complesso. La prima installazione in ceramica risale al 2010. Da quell’anno abbiamo cumulato molta esperienza che ci permette di adattare il sistema molto facilmente ad ogni realtà ceramica. Da questo punto di vista, non dimentichiamoci che siamo un’azienda del territorio, che ha sede a due passi dal comprensorio ceramico di Sassuolo; viviamo i temi della ceramica anche al di fuori dell’orario di lavoro. Direi quindi che l’esperienza nel settore e la flessibilità del sistema siano stati i veri punti di forza negli ultimi anni.
A questi si aggiungono poi una serie di funzionalità senza cui un sistema di pianificazione non può vivere in ceramica. Mi riferisco ai già citati gruppi di pianificazione, alla gestione degli accantonamenti sia su stock che su ordine di produzione, all’interfaccia ormai standard con i principali sistemi di raccolta dati tipici di questo settore, alla rapidità di calcolo, alla facilità di gestione delle modifiche manuali al piano di produzione, , alla gestione di pianificazioni Make-To-Stock o Make-To-Order
AL: Grazie davvero Matteo, e prima di chiudere questa nostra chiacchierata di oggi, ti faccio un’ultima ma importante domanda. Alla luce di tutto quello che abbiamo detto e soprattutto di quello che abbiamo vissuto in questo ultimo anno, sulla base della tua esperienza o comunque se dovessi dare un consiglio a un responsabile della supply chain di un’azienda ceramica: che futuro ci aspetta dal punto di vista del miglioramento dei processi di pianificazione in Ceramica?
MT: Credo che il PCO possa rappresentare un bel trampolino verso il prossimo futuro in quanto consentirà di simulare in brevissimo tempo scelte strategiche fondamentali per l’azienda. Ritengo quindi che parte del futuro sia il PCO. A questo aggiungo poi la continua integrazione con i sistemi di fabbrica; credo che si potrà arrivare a standardizzare ancor di più l’integrazione con i diversi sistemi utilizzati nel settore. In ultimo, ritengo che sarà fondamentale vivere il settore come protagonisti in modo da captare per tempo le principali tendenze e renderle facilmente fruibili nel sistema.
AL: Certo, il nostro sforzo è davvero improntato in questa direzione. Molto bene, è davvero tutto per oggi. Ti ringrazio Matteo per questa interessante intervista, che ci ha dato modo di approfondire alcune tematiche assolutamente attuali per il settore della Ceramica.
MT: Grazie a voi.
AL: un ringraziamento come sempre a tutti quelli che ci seguono e che hanno seguito anche questa intervista. Vi saluto, dandovi appuntamento al prossimo podcast di Plannet.