Giovanni Bovi (Senior Consultant, Plannet Srl), a colloquio con la redazione di Logistica Management per una panoramica sul settore Food & Beverage. Temi dell'intervista:
- Qual è il rapporto di Plannet con il settore Food & Beverage?
- Innovazione tecnologica nel settore e il punto di vista di Plannet
- Sostenibilità, innovazione e digitalizzazione per la ripartenza. Cosa dicono i clienti?
- Trend 2020 e prospettive sul 2021
Logistica Management: Qual è il rapporto di Plannet con il settore Food&Beverage?
Giovanni Bovi: Rispetto ad altri settori produttivi in cui i software di pianificazione e schedulazione hanno trovato larga applicazione già a finire degli anni ’90, le
aziende del settore Food&Beverage hanno mostrato il loro interesse in maniera più tardiva, intorno al
2010, quando la GDO ha iniziato ad imporre nuovi modelli distributivi sempre più sfidanti per le aziende produttrici (tempi di consegna sempre più stringenti, alti volumi di domanda sempre più concentrati nei brevi periodi promozionali). Da allora, grazie agli ottimi risultati ottenuti nei primi progetti e agli evidenti vantaggi portati da questi strumenti, il coinvolgimento di questo settore nei confronti dei sistemi di pianificazione è via via cresciuto.
Plannet è stata attiva fin dal primo momento, adattando e specializzando le funzionalità di Compass10 al fine di rendere il prodotto ancora più efficace nel soddisfare le esigenze specifiche dei propri clienti operanti nel settore. Con un’esperienza decennale nell’ambito alimentare,
Compass10 è oggi in grado di coprire agilmente ogni ambito dei processi di planning, scheduling and execution tipici dell’industria alimentare ed è considerata soluzione all’avanguardia e di riferimento, scelta da oltre 30 aziende produttrici di alimenti e bevande
. LM: In questi anni l’innovazione tecnologica nel settore Food & Beverage, ha permesso di ottenere grossi vantaggi dal punto di vista della qualità dei prodotti e della sostenibilità dei processi. Sulla base della vostra esperienza qual è il vostro punto di vista a riguardo?
GB: Grazie alla spinta del piano che tutti conosciamo come “Industry 4.0”, molte aziende hanno investito nell’integrazione tra linee produttive e sistema informativo aziendale. Il nostro
sistema Compass10 è diventato quindi concertatore di una grande mole di informazioni raccolte direttamente dagli impianti,
dati che col tempo sono diventati sempre più accurati e puntuali, riguardanti sia i parametri di svolgimento del processo produttivo (valori di temperatura, pressioni d’esercizio, misurazione ICQ, scarti…) sia le prestazioni ottenute dall’impianto stesso.
Questo
nuovo “tesoro” informativo, impensabile fino a qualche anno fa, ha consentito nuove possibilità di analisi, portando ad un maggiore governo del processo produttivo e di conseguenza ad un prodotto finito ancora più sicuro e di qualità. Per quanto riguarda la parte planning, la quale ha beneficiato anch’essa di tutte queste nuove informazioni provenienti da campo per migliorare la propria base dati (in particolare, tempi ciclo), ritengo che il fattore più innovativo sia stato l’applicazione di algoritmi evoluti di pianificazione e scheduling.
LM: Sostenibilità, innovazione e digitalizzazione sembrano essere le tre leve strategiche del settore per superare le recenti crisi economiche. Sulla base di queste considerazioni e dal vostro punto di vista, come stanno affrontando la ripartenza i clienti del Food & Beverage con i quali vi confrontate?
GB: I tre aspetti citati sono sicuramente quelli trainanti in questo momento. L’aspetto della sostenibilità ambientale è certamente quello più presente: le aziende produttrici oltre a continuare ad offrire un prodotto di qualità oggi puntano a offrire prodotti maggiormente rispettosi dell’ambiente, grazie all’evoluzione dei materiali impiegati, specie nel packaging, ma soprattutto attraverso il costante impegno affinché l’impatto del loro processo sia sempre più basso. Per tenere monitorato costantemente questo aspetto,
il sistema MES ad esempio, è uno strumento di governo fondamentale per i parametri di processo, in particolare quelli legati ai consumi energetici. Altro aspetto fondamentale è quello della digitalizzazione dei processi. Come descritto in precedenza, attraverso investimenti in strumenti software, le aziende produttrici possono avere accesso ad una loro nuova banca dati fino ad oggi inesplorata, la quale consente di poter mettere sotto controllo costante i parametri che determinano la qualità del prodotto ed i fattori che influenzano l’efficienza del processo produttivo, portando nuovi benefici sia per il consumatore finale sia per il produttore stesso.
Infine, l’aspetto dell’innovazione. Da sempre la capacità di fare innovazione è espressione delle aziende italiane ed è ciò che più ci contraddistingue sui mercati internazionali. Nel settore Food & Beverage, questo si manifesta principalmente sia come ampliamento del portafoglio prodotti, sia come miglioramento dei processi produttivi. In questo contesto, strumenti avanzati di planning, scheduling and execution possono aiutare sia in fase di monitoraggio dei processi produttivi, sia per l’individuazione di nuove aree ed opportunità di miglioramento.
LM: Come si immagina la chiusura di questo 2020 per il mondo della supply chain in ambito Food & Beverage e le prospettive sul prossimo anno?
GB: Sicuramente le aziende del settore Food & Beverage hanno risentito meno delle conseguenze del lockdown in termini di volumi assoluti, ma hanno dovuto affrontare improvvisamente nuove sfide sia nell’ambito della pianificazione (mix di vendita totalmente differenti da quelli attesi, dovuti al crollo dell’area “Ho.Re.Ca” a favore del comparto “home consumer goods”) sia in ambito execution (maggiore pressione sul fronte sicurezza alimentare e quindi grande attenzione tracciabilità dei processi produttivi). Questo sta generando una
maggiore consapevolezza circa la necessità di strumenti rapidi ed efficaci per la gestione di questa nuova realtà in continua evoluzione; dalla mia esperienza quotidiana noto una crescente propensione all’investimento in strumenti innovativi e registro un cauto ottimismo da parte degli operatori nel settore, i quali si aspettano comunque interventi istituzionali a difesa del “made in Italy” alimentare.
Fonte: https://www.logisticamanagement.it/it/articles/20200723/i_trend_evolutivi_del_food_beverage_secondo_plannet